Mercato mutui 2022, le conseguenze dell'inflazione

10 Ottobre 2022

L’inflazione influenza la richiesta di mutui da parte delle famiglie italiane. Secondo il Barometro Crif, la richiesta di finanziamenti per l’acquisto o la ristrutturazione di una casa si è contratto di oltre il 22 per cento nei primi nove mesi dell’anno.

Chiedere un mutuo nel 2022

Nei primi nove mesi del 2022 chiedere un mutuo è qualcosa che, secondo il Barometro Crif, si fa sempre meno. Le richieste di mutui immobiliari e surroghe, dall’inizio dell’anno, registrano una contrazione complessiva del -22,6% rispetto ai primi nove mesi del 2021 (-25,5% la flessione nel mese di settembre) ma va rimarcato come la performance negativa del comparto sia ascrivibile al crollo verticale delle surroghe che, secondo l’ultima rilevazione prodotta da CRIF, sono diminuite del -61,9% rispetto al 2021 e ormai spigano poco più dell’8,5% del totale.

I nuovi mutui, invece, restano sostanzialmente stabili rispetto alla corrispondente rilevazione, tanto che a livello di erogazioni il calo si attesta a un modesto -1,7%.

In compenso, nei primi 9 mesi del 2022 l’importo medio dei mutui richiesti è cresciuto del +4,7% rispetto al corrispondente periodo 2021, attestandosi a 144.658 Euro.

Mutui per i giovani under 35

Relativamente ai mutui va anche sottolineato che in questi primi 9 mesi dell’anno il 35,6% delle richieste sia stato presentato da giovani under 35 anche se la vivacità di questo segmento si sta velocemente attenuando dal momento che il rialzo dei tassi ha reso progressivamente meno conveniente l’offerta di mutui giovani a tasso fisso garantiti dal Fondo di Garanzia Consap.

Questo segmento resta comunque di grande importanza, seppur con intensità differenti nelle diverse regioni del Paese. In particolare, per questa fascia di utenti si rileva una maggiore propensione all’acquisto di un’abitazione con il supporto di un mutuo nelle regioni del Nord-Ovest, dove gli under 35 rappresentano ben il 39% del totale, mentre all’estremo opposto troviamo il Centro Italia con il 27%. In posizione intermedia il Nord-Est (32%) e il Sud (29%). In generale le preferenze dei giovani si concentrano nei comuni minori e in strutture condominiali, nell’80% dei casi. Inoltre, i più giovani sono maggiormente orientati ad acquistare case nuove o ristrutturate, con queste ultime che rappresentano il 25% dei casi, mentre sul fronte energetico cresce la sensibilità verso soluzioni abitative in Classe A, che per gli under 35 rappresentano il 10% del totale.